Sistema decentralizzato, blockchain, WEB 3.0 e cryptomoneta 

In nostro mondo, come è abitudine, è in continuo cambiamento e la tecnologia lo è in modo ancora più veloce. Internet ha dimostrato da subito una grande forza sul cambio sociale ed era chiaro che questa forza avrebbe coinvolto ed influenzato le nostre abitudini quotidiane.
Massimo Della Rovere
Pubblicato il 29-03-2022 alle 18:11

Il nostro mondo, come è abitudine, è in continuo cambiamento e la tecnologia lo è in modo ancora più veloce. Internet ha dimostrato da subito una grande forza sul cambio sociale ed era chiaro che questa forza avrebbe coinvolto ed influenzato le nostre abitudini quotidiane.

Però, è anche vero, che se una rivoluzione è un cambio, anche lo stesso cambio porta dentro si sè diverse trasformazioni, infatti il sistema internet che ho conosciuto all’inizio di questa tecnologia, quando comprai il mio primo modem, è molto diverso da quello di oggi e quello di oggi sarà molto diverso da quello che si sta avvicinando con l’utilizzo di tecnologia blockchain e di sistemi di decentralizzazione.

La nascita di internet

Il primo internet quello chiamato WEB 1.0 è stato un momento di grande entusiasmo ed è il momento dove sono nate nuove figure professionali e appasionati di tecnologia che vedevano in questo mezzo la possibilità di connettersi con il mondo senza intermediari e confini geografici, tutto con un buon livello di privacy, in quanto i controlli e la raccolta dei dati non era aggressiva come quella attuale.

Ovviamente all’inizio internet era principalmente utilizzato da figure tecniche e professionali del mondo IT, nei canali di discussione si parlava molto di tecnologia, software, hardware etc, etc, però in modo molto rapido si è incominciato subito a discutere di argomenti generali di qualsiasi tipo, per arrivare solo dopo diverso tempo a pensare ad internet come strumento di business.

Mi ricordo ancora i primi tempi in cui usavo i sistemi di ricerca e visitavo i primi siti web disegnati con layout molto semplici, come ricordo il primo giorno che scoprì che dietro una pagina web c’èra un linguaggio di markup chiamato HTML, il quale mi lasciò a dir poco sorpreso e incuriosito.

Era un momento in cui tutti sentivano un sentimento di libertà incredibile, perchè potevi scrivere, generare una pagina HTML da pubblicare, aprire un gruppo di discussione, tutto senza chiedere il permesso a nessuno e senza dover dar spiegazioni del perchè, lo potevi fare in assoluta libertà.

La trasformazione e WEB 2.0

Purtroppo il momento è durato poco, come sempre accade quando un fenomeno qualsiasi passa da uno stato di elitè ad uno strumento di uso massivo le regole inevitabilmente cambiano e tutto il mondo vuole controllare quanto più possibile il nuovo strumento e le persone che lo utilizzano.

Per questo motivo incominciano ad apparire piattaforme di centralizzazione che convergono la totalità di internet in uno stesso punto che sarà a sua volta controllato da poche organizzazioni centralizzate, qui nasce il WEB 2.0, dove le pagine web personali, blog, diversi motori di ricerca, etc si trasformano in social network, sistemi di chat, comunicazioni video, forum, utilizzo di device mobile, browsers, etc.

Il tutto controllato da pochissime organizzazioni come ad esempio Facebook, Google, Apple ed Amazon. Le quali non solo generano dei business senza precedenti ma possono influenzare e controllare le abitudini di milioni di utilizzatori senza dei controlli che siano veramente validi.

La grande rivoluzione positiva che ha portato il WEB 2.0 è stata quella di coinvolgere un numero enorme di persone che interconnesse tra di loro hanno veramente abbattuto i confini geografici e culturali che chiudevano ognuno di noi nella propria zona di confort e con poca conoscenza globale, oltretutto avendo a disposizione degli strumenti facili da usare, nessuna necessità tecnica e cosa super importante messi a disposizione completamente gratis ai navigatori…

Peccato che dietro ogni cosa “troppo positiva e gratis” si nasconde sempre un alto prezzo da pagare, e che purtroppo già ne vediamo il risultato, poca socializzazione reale tra i giovani, problemi di confrontazione diretta, perdita di valori fondamentali e mercati (pubblicitari, informativi, ecommerce, etc) praticamente monopolizzati da pochissime società e a sua volta facenti parte di una sola nazione, che potrebbe usare questo potere non solo a fine commerciali ma anche politici.

La nuova idea e il WEB 3.0

Ed ecco che quanto si pensa che tutto sia in decadenza arriva la nuova idea, una nuova luce, che ti fa sperare nel futuro. Molti pensatori e filosofi del passato sostengono che la vita e le cose che succedono hanno sempre una forma ciclica e devo dire che dopo tanti anni incomincio a crederci.

Il WEB 3.0 cerca di riportare al centro delle nostre azioni, la trasparenza, la privacy e cosa più importante la decentralizzazione, quindi usare applicazioni, informazioni e beni che non sono controllati interamente da societè private o organizzazioni specifiche che posso usare il potere acquisito, i nostri dati e le nostre azioni per fini politici, commerciali e di manipolazione.

La tecnologia blockchain fa un grande passo in avanti verso questo, dando a dispozione un sistema di memorizzazione e di calcolo che una volta generato è indelebile, in quanto il “blocco” non è modificabile e non è controllato da nessuna organizzazione unica, ma replicato migliaia o milioni di volte in computer decentralizzati sia rispetto ad organizzazioni ma anche a confini geografici.

Questo si traduce nell’impossibilità di manipolare una informazione passata, come ad esempio i periodici che cancellano vecchi articoli perchè non coerenti con l’obiettivo politico attuale, come la manipolazione di contratti per truffe notariali, e mille altri esempi che si possono fare.

Garantisce la trasparenza perchè tutte le informazioni non solo sono immodificabili ma sono anche pubbliche e tutti possono controllarne il valore in qualsiasi momento. Oltretutto anche se le informazioni sono pubbliche gli autori possono essere anonimi e riservare la loro privacy, infatti solo chi detiene la sua chiave private può sapere che è lui stesso il creatore di quel dato.

Esempi di una applicazione blockchain

La prima applicazione che tutti conosciamo è un sistema di pagamento e una valuta che non viene controllata da nessun governo e che rispetta la privacy degli utilizzatori, non utilizza intermediari e  non sono necessarie autorizzazioni con sistemi particolari per scambiare valore con le persone presenti nei paesi fuori dai nostri confini. L’esempio più grande sono le cryptomonete e il Bitcoin che continua ad avere successo in modo costante ormai da diversi anni.

Però immaginiamo contratti commerciali verificati e non manipolabili da nessuno, sistemi di votazione politica dove il calcolo della somma dei voti è pubblica e ognuno può controllare se il voto indicato concida con la propria chiave privata. Risultati immediati senza urne e con una sicurezza di immutabilità del dato e verifica criptata praticamente in forma immediata.

Conclusione

Molti economisti e personaggi importanti di questo settore dicono continuamente che il sistema della cryptomoneta e la tecnologia blockchain sono arrivate a questo mondo per restarci, a prescindere dai problemi che si affronteranno, ai tentativi di fermare questa tecnologia, alla fine in un modo o in un’altro questa sarà la prossima tecnologia che cambierà le nostre abitudini.

In questo articolo ho voluto solo introdurre senza grandi approfondimenti quello che sarà il prossimo futuro delle applicazioni online e le caratteristiche che cambieranno il nostro modo di pensare. Nei prossimi articoli cerchero di entrare in dettaglio su diversi aspetti e analizzare un aspetto alla volta in modo da creare dei contenuti specifici e non troppo dispersivi.

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